venerdì 16 maggio 2014

Nuts - Ratbones - Capitalist Kids - DeeCracks @ ligera

Foto rubata a Flauzio

Doverose premesse:
- non ho visto i DeeCracks, quindi attendo i vostri "2.0"
- gli Americani sono bravi a fare la guerra e il rock'n'roll. Ce l'hanno nel sangue
- gli italiani hanno sempre i suoni da italiani
- Mastro Prando in "serata amarcord" detta legge al bancone del bar
- mancava Lollo....come ai vecchi tempi, quando stava al piazzale del paese

I Capitalist Kids li avevo (ovviamente) scaricati un 3 annetti fa da RamoneToTheBone. Stranamente mi erano piaciuti subito e quindi, dopo anni di oblio, decido di andarmeli a vedere al Ligera (e senza nemmeno ripassare le loro canzoni).
La serata è organizzata da I Buy Records e direi che alla fine è venuta pure bene per un govedì sera con 4 band. Miracolo o botta di culo? Io dico botta.
Attaccano il/lo/la/i/gli/le Nuts (di/a/da/in/con/su/per/tra/fra) che stabiliscono subito le regole di ingaggio della serata multiculturale: noi siamo italiani e suoniamo con i suoni agghiaccianti, ma tanto sarete tutti impegnati a guardare la marca del basso della Vale (ovvero: noi italiani abbiamo sempre un piano B, e le due Guerre Mondiali lo confermano...).
Nonostante questo la band suona bene, senza troppe pause e senza errori di alcun tipo. La prima parte della scaletta sembra un pochino una specie di unico pezzo tutto uguale, ma per il resto ci siamo. Direi che se ogni "booking agency" d'Italia continua a farle suonare ovunque potrebbero diventare alquanto valide in tempi brevi.
Dopo di loro attaccano i genovesi Ratbones ed anche loro hanno la loro regola d'ingaggio tutta italiana: saliamo sul palco e non tocchiamo minimamente i suoni della band di prima, sebbene agghiaccianti (e loro il piano B non ce l'hanno dato che tutti sanno di che marca è il basso dell'Imbalzano).
A sto giro suonano il giusto e quindi decidono di non farsi mancare nulla suonando la scaletta spompi come mine antiuomo disinnescate da un decennio. Appurata la situazione, decido di salire in cerca di socialità. Non me ne vogliano.
Arriva finalmente il momento dei Capitalist Kids, la band più eterogenea della storia: alla batteria c'è Bob di Twin Peaks, alla chitarra 1 c'è il tipo grasso dei Bowling for Soup, alla chitarra 2 c'è un tipo dalle fattezze intellettualoidi e molto poco americane che sembra andare in giro per il locale cercando la sua copia autografata di "Cime Tempestose", alla voce e basso c'è il classico americano da trasmissione di Mtv.
Ora....sono americani e quindi la loro regola di ingaggio è molto semplice: salgo sul palco (o ovunque io debba andare), tiro su i volumi a palla (e dico a palla) e suono come se fossi un cazzo di robot autistico. Insomma...la stessa regola dello sbarco in Normandia...o dell'Iraq...o di qualsiasi altra cosa fatta dagli americani...qualsiasi cosa sia la fanno al massimo e con naturalità (e con un'apertura mentale da bisonte).
Il risultato a sto giro è un tantino controproducente...non si sente un cazzo, le orecchie gridano pietà e l'unica cosa che posso fare per non diventare sordo è andare in fondo al locale da dove continuo a non sentire un cazzo. Complimenti....nonostante questo loro non sbagliano nulla. La peggior band americana è 10 volte meglio della miglior band italiana, non ci sono cazzi, si capisce subito da che parte gira il mondo.
Dopo di loro Mastro Prando e Palmina mi portano su al bar e da qui inizia un "2.0" in diretta di puro "Prando pensiero". Una storia commovente e tristemente veritiera di come nel punkrock non ci sia stato ricambio generazionale post anni '90...si passa da pure filosofia socio-culturale al racconto di simpatiche storie di fanze e telefonate a casa, passando per gossip svergognato su lotte intestine amorose in stile Montecchi e Capuleti.
Dopo i DeeCracks (che per l'appunto non ho visto nemmeno per mezzo secondo) sale anche uno Speciani Wonder bello imbenzato che inizia a fare apprezzamenti sul Fender della Vale, chiama Lollo alle 2 di notte per sapere la migliore band europea punkrock ed infine piscia in mezzo alla strada (in una mano il glande, nell'altra il telefono). Io chiudo il locale e torno a casa conscio del fatto che il Mastro ha ragione....anche questa sera mi sono divertito per la gente, non per la musica.
Ma allora non si fa prima ad andare al bar sotto casa?

Il basso è un Fender...

3 commenti:

  1. Hahahahaha top report! e cmnq il ciccione dei Bowling For Soup è un idolo!!!

    RispondiElimina
  2. I DeeCracks hanno spaccato e hanno reso l'allontanamento dal baretto sotto casa sensato

    RispondiElimina
  3. Stasera ho testato il basso delle nuts, non male....

    RispondiElimina

Il soldato SNAFU odia i Troll quindi, se devi trollare, fallo con stile e non farti scoprire!