martedì 8 aprile 2014

THE MANGES - All is well

2014

L'album inizia senza colpo sul crash....e già qui capisci che qualcosa è cambiato....o più semplicemente che Bruno Barcella si è dimenticato di correggere un errore di Manuel....

I Manges sono l'unica band italiana che riesce a vendere i propri dischi e anche quando non se lo meriterebbe del tutto riesce a sbancare vendendo tutto il cocuzzaro.
I Manges sono gli unici italiani degni di nota che ti fanno muovere il culo ai concerti...balli e canti come un pazzo e non ti frega di un cazzo per 35 minuti.
Tuttavia appena gli spezzini si girano per grattarsi il naso scattano i cori di persone che dicono "questo pezzo lo componevo pure io...sempre la solita roba con pronuncia alla Caredda"...ed è così...siate sinceri con voi stessi una volta tanto, che pur di farvi pubblicare un 7" su OCW sareste pure capaci di dire che Speciani è capace di suonare uno strumento.
Con l'uscita di Plan Honolulu tutti si sono chiesti perchè Hervè abbia fatto suonare i Manges come gli Ok Go, ma alla domanda diretta di uno qualsiasi dei Manges la risposta più gettonata sarebbe sicuramente "ho apprezzato soprattutto le chitarre...album della maturità giusto? Per non parlare del montaggio analogico...".
Merda a palate a parte per la Scena (meritatissima comunque), qualora ve lo stiate (staste? stoste? stiste?) chiedendo...sì, le chitarre fanno cagare e la batteria sembra un midi di Paul Caporino...inoltre ogni tanto fa capolino (o Caporino) uno strumento sconosciuto la cui utilità è paragonabile al colpo di tom mixato a cazzo in Havana Affair.
Nonostante questo i 22 minuti di "All is well" sono i soliti spensierati 22 minuti dei Manges...3 note, melodie azzeccate, assolini e voglia immediata di fare la trasfertona a Spezia per sudare come una troia a colpi di cassa e rullo.
Se "Crocodile in my head" viene funestata dalla registrazione loffia, "My bad" schizza subito nella top ten dei pezzi più belli delle scimmiette a righe (nonostante la registrazione loffia). "Panic at the ice rink" sarà sicuramente il nuovo pezzo di apertura dei concerti....un classicone solido come i piedi di Lollo quando suona. "Don't bet on me" è un pezzo Ramonesiano anni '80 che sai già a memoria ancora prima di capire che la traccia precedente si è già conclusa. La strumentale "Topolinia" è così banale che risulta perfetta. Il pezzo scritto da Vapid fa calare un pò le palle, ma tutto si risolleva con "I just wanna make you cry". Il disco si chiude con una freddina "Lone commando - all is well" che pone la parole FINE a questa nuova fatica dei Manges.
Il disco mi piace, bisogna farlo suonare al triplo del volume per far scattare "l'imbelli-time", ma a parte questo ci siamo. I Manges hanno osato...hanno ardito come gli arditi sul Col Moschin e in pochi minuti spazzano via ogni dubbio a colpi di petardi Thévenot e pugnalate, loffie, ma per sempre pugnalate.
Se i Retarded erano andati "Louder", i Manges a sto giro ci vanno "Softer"...ma per carità non facciamo troppo gli schizzinosi che già ci siamo giocati i vogheresi, non vorrei perdermi pure gli spezzini che poi non ci rimane più nulla.

5 commenti:

  1. Non è giusto! Anche gli altri soldati in caserma vogliono la preview!

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  2. Il colpo di tom in Havana Affair è fighissimo, altro che mixato alla cazzo ;)

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  3. Sono tornati i puntini.... di sospensione....di mob!

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  4. ma ci sono sempre stati i puntini! In caso mi scuso.....

    Si il colpo di tom di Havana è figo...ma dovete sapere che le mie inutili recensioni puntano più sullo strappare una risata piuttosto che sulla realtà die fatti...ed in quel momento ci stava dare dell'"inutile" al tom di Havana e allo strumento minchione dei pezzi dei Manges.

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  5. A mio modestissimo parere questo disco è quello che mi sarei aspettato dopo Go down..che trovo molto più in linea rispetto a Bad Juju (che ci ho messo parecchio prima di apprezzare davvero).

    Le chitarrine loffe le amo, amo la malinconia e anche la figa toh!

    Quindi sticazzi, hanno fatto di nuovo un disco figo.

    #felicearruolato.

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