martedì 25 settembre 2012

Gli Amanti - s/t Ep

2012

Nel noiosissimo panorama cantautorale italiano è difficile riuscire a spiccare: sei trascinato nel baratro dai pregiudizi che i tuoi compagni di sventura hanno guadagnato sul campo (vedi band agghiaccianti come Marta Sui Tubi). Poi però una sera succede qualcosa di inaspettato: pattugli in zona Milano sud, fa freddo e decidi di entrare dentro un locale per un amaro (in servizio non si potrebbe ma qui in caserma sappiamo essere elastici). Mandi giù alla goccia e ti accorgi che nella seconda sala del locale suona un trio: Domi, vocione e chitarra, annuncia gli stessi pezzi che ritroverò qualche mese più tardi in questo Ep. Non è Punk Rock, non piacerà ai Punk Rocker, ma Gli Amanti mi hanno convinto perché con il loro FolkPop sanno comunicare! Non idealizzano l'amore, anzi sembrano avere un'ascia in mano per demolire questo totem, non parlano di rivoluzione, non inneggiano volgarmente all'ebrezza del vino. Trovano un giusto equilibrio perché, oltre ad evitare accuratamente i sopracitati luoghi comuni, non si lanciano in commenti intellettualoidi sul senso della vita. Lo si capisce subito dalla prima traccia, La Differenza, pezzo più riuscito dell'Ep: le melodie cupe e coinvolgenti, alternate a silenzi rotti da un carillon, sembrano sublimare la classica frase ti lascio, ma possiamo sempre essere amici in un liberatorio vaffanculo, mi hai appena sparato e sorridi. La seconda traccia, Bonjour, è invece la meno convincente delle 4: dopo aver riscoperto il bello dell'italiano non convince al 100% l'idea di spostarsi oltralpe in direzione Parigi. Ma gli altri due pezzi, La PrimaveragattaneraCamper 42, rimettono la band in carreggiata facendo guadagnare a questo Ep un posto d'onore nella mia libreria. Gli Amanti passano il turno e spero caldamente che proseguano per la loro strada in questa direzione.

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