venerdì 13 gennaio 2012

Rocket From The Vault: Ruggedy Annes - Jagged Thoughts

Tabb Records - 1985

Un razzo dalla camera blindata… Cos’è questa rubrica? L’idea qui in trincea è di tirare fuori dalle nostre collezioni quelle registrazioni sconosciute, ma meritevoli almeno di un ascolto; quelle insomma di cui probabilmente siamo gli unici possessori tra tutti quelli che conosciamo.
Credo che ognuno di noi abbia almeno un esemplare di questa specie conservato tra i suoi vinili e i suoi cd (o le sue cassette, se siete riusciti a conservarle).
In blog come questi prestiamo sempre attenzione a recensire il materiale di band underground contemporanee, locali e non, quindi perché non farlo anche con quelle di una volta? Se ascoltiamo –giustamente –quello che tira fuori anche una band esordiente con mezzi di fortuna, perché la musica potrebbe comunque essere buona, il principio può essere valido con uno sguardo anche rivolto al passato.
Per non parlare di chi ha in mano quello che ritiene essere un piccolo capolavoro del suo genere o un oscuro precursore di qualcosa di ben più ampio ascolto – e allora lì significa ripercorre direttamente le orme di Lenny Kaye e del suo Nuggets!
Per dare l’esempio, da bravi soldati, cominciamo noi.

Il disco in questione si chiama “Jagged Thoughts” ed è un EP a 33'' di sei pezzi delle Ruggedy Annes, datato 1985.
Ci ho messo su le mani per caso, regalatomi a Natale da mia madre su consiglio del proprietario del negozio di vinili in cui era andata.
Una ricerca su Internet da pochissimi risultati: a parte qualche sito che ne vende una copia e qualche altro che menziona la band giusto di nome, le uniche due pagine che ci dicono qualcosa di più sono la scannerizzazione di un’intervista di allora e una recensione di poche righe (il cui autore però mette gentilmente a disposizione il download dell’EP!). Scopro comunque che questo disco è stato l’unico prodotto della band, oltre alla partecipazione a una manciata di compilation punk lo stesso anno.
Il retro di copertina ci dà qualche informazione in più: le foto in bianco e nero delle quattro componenti della band, quattro punk molto giovani, sui vent’anni, provenienti da Winnipeg, Canada. L’etichetta è la a me altrettanto sconosciuta Tabb Records, di Hollywood.

Le Ruggedy Annes suonavano un punk dei primordi misto a influenze hardcore, a cavallo tra gli Avengers e i primissimi Offspring, con canzoni brevi, costruite su una ritmica diretta e successioni di riff di chitarra semplici e graffianti su cui si muoveva liberamente la voce melodica e cupa della cantante.
La registrazione è ovviamente abbastanza grezza, il che crea però oggi un involontario effetto vintage.
“Jagged Thoughts”, si apre con la canzone omonima: una partenza in crescendo in cui l’elemento di spicco è il riff del bridge.
“Autumn” è il pezzo migliore, con un equilibrato intreccio di aggressività e malinconia, soprattutto grazie alla performance della cantante.
“G.I. Joe”, brevissimo,invece è puro incedere a muso duro.
Il lato B si apre con “Dead & Gone”,che invece è il pezzo più lungo. Il tempo qui rallenta, il basso si ritaglia una presenza maggiore, la chitarra riporta alla mente il paragone con Dexter Holland e soci. Di tutti i pezzi questo è quello con il ritornello che si stacca maggiormente dal resto della canzone.
La strofa di “Casual Design” si muove su un riff ipnotico e inquietante, su cui la voce si cimenta con i ritmi hardcore, per tornare nel territorio del punk nel ritornello.
“Jagged Thoughts” si chiude con "Hollow Heros", il pezzo che più risente dell’influenza del gruppo di Penelope Houston.

“Jagged Thoughts” non sarà un'oscura perla di genio, ma le sue canzoni si fanno ascoltare ed è una testimonianza del sound punk americano nel momento di transizione a metà anni Ottanta, verso l’hardcore melodico che sarebbe poi esploso di lì a qualche anno; inoltre è una dimostrazione della costante presenza femminile nella scena, ancora prima che definisse i suoi contorni con le riot grrrls.
Le Ruggedy Annes hanno semplicemente fatto quello fanno tutti i gruppi a quell’età: hanno provato a dare il loro contributo alla musica di cui si sentivano parte, e hanno lasciato una testimonianza della loro esistenza prima di dissolvervi nel nulla. E in fondo non è quello il punto?

A questo punto vi aspettiamo qui nella trincea del soldato Snafu: venite a lanciare anche voi i vostri razzi!

3 commenti:

  1. l'ep è carino !
    c'è possibilità metterai on-line l'album ?
    ciao
    pablo

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  2. ok, ora ho acceso il cervello, scusate il post di prima...
    pablo

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Il soldato SNAFU odia i Troll quindi, se devi trollare, fallo con stile e non farti scoprire!