sabato 7 gennaio 2012

CANE! @ Capodanno Rocket - Milano

Addio 2011 - Ciao 2012

Vengo paracadutato al Rocket poco dopo la mezzanotte.
Il cenone è stato abbondante, divertente, economico. "Economico" è la parola d'ordine per riconoscere gli amici dai nemici. Se ti dicono "capodanno?" tu devi dire "economico". Ricevuto.
Alle zero-zero-punto-trenta il locale è ancora mediamente vuoto. Vuoto è una parola soggettiva. Vuoto per il Rocket. Sarebbe pienissimo per un concerto dei Murderburgers.
Perchè sono qui? Perchè è da un anno che il CANE! suona in giro e io devo ancora vederlo e quando tutti parlano troppo di una band che, a detta del chiacchiericcio generale "non sa suonare", vuol dire che c'è qualcosa sotto di inesatto.
Mentre attendo che il duo milanese salga sul palco mi innamoro del Verdone, ovvero un cocktail a base di vodka alla menta e RedBull. La RedBull fa cagare, ma con la menta rende, lo ammetto. Io adoro la menta. Me lo farò mettere nella borraccia alla prossima marcia col plotone.
Sembra che abbiano rubato un pedalino del delay (?!?) a Mattia Cane...questo spiacevole inconveniente rende possibile una serie di insulti a dir poco coloriti durante le pause di quasi ogni pezzo...del tipo "stronzo col delay vieni qui che ti faccio nero" oppure "stronzo col delay - aggiungi qualsiasi tipo di turpiloquio - tua madre!". La cosa fa alquanto ridere anche perchè mi immagino Mattia, a concerto finito, che apre il bagagliaio della macchina e ci trova dentro il pedalino che era rimasto nascosto sotto una cassa di birra.
Il CANE! mi fa una bella impressione. I suoni sono Rocket style...quindi voci e chitarre inesistenti e tastierina e batteria elettronica a palla, ma nonostante tutto ciò il duetto non mi è sembrato poi tutta sta ciofeca che si andava dicendo in giro. Fanno punkrock...venato da spruzzi pop nemmeno tanto nascosti (grazie a Dio), suonato più che degnamente con tanto di piroette e gambe larghe (cosa a cui Mattia mi aveva abituato fin dai tempi dei Cummies). Sinceramente non mi scandalizza il fatto che usino delle basi al posto di un batterista...e considerando il numero pressochè inesistente di batteristi punkrock bravi al giorno d'oggi direi che fanno solo bene. Dopo il loro set di 20 minuti attaccano con un punk-karaoke che vede Enrico dei Chaos Surfari alle prese con "Bodies" dei Pistols e "Wasted" dei Black Flag. Dopo scattano i Ramones. Ma il tutto dura troppo poco. Peccato.
Nel frattempo il Rocket è tornato alla normalità, ovvero si è riempito fino all'inverosimile. Stare fuori è l'unica soluzione per non morire. Stare fuori al freddo non è mai una soluzione positiva a meno che non te lo ordini il tuo ufficiale. Mi guardo intorno, di ufficiali non ce ne stanno, quindi prendo armi e bagagli e cambio meta. Buon 2012.

                                                                     Tutte le foto linkate sono di Virginia De Siro

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